“Le parole del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di
Trapani, Fabrizio De Nicola, non ci convincono. L'emergenza non si
contrasta accorpando i reparti di Cardiologia di Mazara del Vallo e di
Castelvetrano. Siamo di fronte ad una scelta che rischia di alimentare
un campanilismo che non serve al territorio che lamenta l’assenza di
chiarezza nella politica sanitaria del governo regionale in provincia di
Trapani e nel versante belicino del trapanese che annovera oltre 100
mila abitanti”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile regionale dell’Ugl Sicilia e
Franco Fasola, Reggente dell'Unione territoriale del lavoro di Trapani,
commentando il comunicato stampa del dottore De Nicola sulla vicenda
della Cardiologia del nosocomio di Mazara del Vallo la cui Unità
operativa potrebbe essere accorpata a quella di Castelvetrano, come
raccontato nei giorni scorsi da un giornale online della Città del
Vallo.
“Ciò che contestiamo alla direzione generale dell’Asp di Trapani e
all’assessore alla salute Gucciardi, che della provincia di Trapani ne è
figlio – proseguono Messina e Fasola - è che per migliorare e
potenziare l’assistenza cardiologica nell’area di emergenza-urgenza di
Mazara del Vallo, e garantire ai pazienti lo stesso servizio presso
l’ospedale di Castelvetrano, razionalizzando il lavoro in questo momento
di emergenza, sia necessario l’accorpamento dei due reparti ubicati in
piani diversi dello stesso nosocomio”.
“Cominciamo col dire che il reparto di Cardiologia – UTIC di Mazara del
Vallo ha una storia di eccellenza ed è punto di riferimento da anni per
l’intera provincia di Trapani – chiarisce il Reggente dell’Ugl Sicilia –
con 9 cardiologi che, in atto ed a seguito della chiusura dell’Ospedale
mazarese per la messa in sicurezza, garantiscono il servizio sia presso
l’Area d’emergenza di Mazara del Vallo con tre unità che presso il
nosocomio di Castelvetrano con gli altri 6 ed una struttura
all’avanguardia, dotata di apparecchiature efficaci per il monitoraggio
h24 dei pazienti. Il reparto di Castelvetrano – precisa - pur allocato
in uno spazio più ampio presenta apparecchiature obsolete ed è gestito
da 4 medici, che pur vantando specifica esperienza, da quanto appreso,
parrebbe che non siano specializzati in cardiologia”.
“Per Ugl, al di là dei possibili interessi di potere nella guida del
reparto di Cardiologia, vanno garantiti i livelli essenziali di
assistenza (Lea) – dice Messina – e l’accorpamento porterebbe
inevitabilmente ad una riduzione di posti letto, alla chiusura del
reparto in atto utilizzato dai Cardiologi di Mazara del Vallo che
sarebbero costretti a spostarsi nei locali dei colleghi di Castelvetrano
sacrificando le moderne apparecchiature che resterebbero inutilizzate
per un po’ di tempo, visto che per smontarle e rimontarle, qualora
l’Azienda sanitaria desse tale input, servirebbe più di un mese. Ed i
pazienti che farebbero? Tenuto conto che ci avviciniamo alla stagione
estiva dove le statistiche confermano un aumento dei ricoveri”.
“Aggiungiamo - rilancia Fasola - che in questo scenario diverrebbe
ancora più complicato trovare posti di area di emergenza per Mazara
quando si renderà necessario trasferire malati acuti e non verrebbe
assicurata una adeguata turnazione per garantire sia il reparto
accorpato a Castelvetrano sia l'area medica a Mazara. A nostro avviso
serve il potenziamento per garantire il corretto funzionamento
dell'unità coronarica, se ne faccia una ragione l'assessore”.
“L’Ugl ha già chiesto sia al direttore generale dell’Asp di Trapani che
all’assessore regionale alla Salute - sottolinea il Responsabile
dell'Utl di Trapani - un incontro alla presenza dei sindaci di Mazara
del Vallo e di Castelvetrano per capire quale sarà il futuro della
sanità sul territorio e per conoscere in quale maniera sarà affrontata
l’emergenza del presente dato che il personale medico, ma anche quello
infermieristico, è in sofferenza e non si comprende la ragione per la
quale resta bloccata la procedura per l’affidamento degli incarichi in
attesa dei concorsi”.
“Come Ugl, attraverso le strutture territoriali del sindacato –
riferisce Messina - stiamo raccogliendo informazioni specifiche sulle
criticità presenti nelle strutture sanitarie pubbliche in tutte le
province dell’Isola per presentare al Governo regionale un documento di
denuncia su quello che non và nella sanità siciliana”.
“La salute dei cittadini non può essere oggetto di calcoli economici o
di interessi politici, o peggio ancora elettorali – concludono i
sindacalisti– la sanità in Sicilia deve guardare agli sprechi ma non può
far mancare i livelli essenziali di assistenza che significano
personale in numero adeguato, professionalità, attrezzature ed
apparecchiature d’avanguardia, personale infermieristico e ausiliario
sufficiente, farmaci disponibili per le terapie dei ricoverati e
strutture ospedaliere efficienti e pulite. Risparmiare sulla sicurezza e
la pulizia quotidiana porta a casi come quello del nosocomio
castelvetranese, e non è il solo, che fa registrare ruberie, come
raccontato dalla stampa, e presenza di scarafaggi nei locali spesso e
volentieri. Un fatto deprecabile che necessita di intervento
immediato”.