Se i risultati ottenuti dalle tre ordinanze promulgate dal governatore
Crocetta ed avallate dal ministro Galletti sono quelle di Mazara del
Vallo o di Carini e di tanti altri comuni siciliani, c'è poco da
esultare e benché meno gridare vittoria".
A dichiararlo Franco Fasola, Responsabile della Unione territoriale del
lavoro di Trapani dell' Ugl e Alessandro Franchina, Reggente della
Federazione ambientale nel trapanese.
"La realtà purtroppo - aggiungono - ci offre uno scenario devastato da
chilometri e chilometri di rifiuti riversati per le strada, discariche
chiuse, possibilità di conferire solo una parte di rifiuti ad oltre 300
km di distanza, e ciliegina sulla torta giorno 10 giugno è passato e non
abbiamo comunicazione di nessun piano d'ambito presentato dalla Srr".
"Se il buongiorno si vede dal mattino - afferma Giuseppe Messina,
Responsabile dell'Ugl Sicilia - queste tre ordinanze sono servite
davvero a poco, come ribadiamo ormai da tempo la preoccupazione maggiore
resta anche la salvaguardia totale dei livelli occupazionali perché sia
il governo nazionale che regionale a marchio Pd non hanno minimamente a
cuore la sorte degli oltre 11000 addetti al settore, visto che
dichiarano di tutelare significati, quindi non tutti, livelli
occupazionali".
"Per non parlare del mancato rispetto della legge 9 del 2010 e
dell'accordo quadro del 6 agosto 2013 - rilancia - che chiaramente
parlano di transito di Tutti i lavoratori, amministrativi ed operativi,
all'interno della Srr e successivamente a gara espletata il distacco
alla ditta aggiudicatrice dell'appalto.
"Lo scenario politico, invece, sembra cambiare a danno dei livelli
occupazionali - rimarca Messina - visto che oggi il Governo del
presidente Crocetta pare pronto a fare un passo indietro in favore di un
bacino unico a livello regionale da cui le ditte che si aggiudicheranno
il sevizio potranno attingere, ed è chiaro, quindi, che non vi nessun
obbligo né di assunzione presso le Srr né tanto meno presso le ditte".
"Saremo ripetitivi, ma meglio ripetersi con chi non sente o fa finta di
non sentire e non vede i problemi moltiplicarsi - sostiene il
sindacalista - il problema c'è è va affrontato senza fronzoli".
"Ed allora torniamo immediatamente al tavolo di trattativa - conclude
Messina - od ognuno si assuma la responsabilità della macelleria sociale
che si andrebbe a consumare con tutti i rischi che questo scenario
comporterebbe".
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