“Quanto accade nel Comune di Mazara del
Vallo è l’emblema del disastro nella gestione politica dei rifiuti in
Sicilia. Senza andare a ritroso nella storia degli ultimi 15 anni è
sufficiente rimarcare quanto la politica siciliana non sia riuscita a
decidere sull’impiantistica e sulla programmazione negli ultimi 4 anni
consegnando ai siciliani un ciclo dei rifiuti collassato che ha portato i
territori ad un passo dall’emergenza sanitaria con l’ingresso del mese
di luglio e della stagione estiva”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile dell’Ugl Sicilia e Franco Fasola (nella foto), Reggente dell’Utl-Ugl di Trapani.
“Appare poi davvero stucchevole –
aggiungono – quanto apprendiamo dalla stampa locale in merito alle
dichiarazioni del Partito Democratico di Mazara del Vallo che,
dimenticandosi delle responsabilità del partito di maggioranza al
governo della Sicilia, ha pensato di bacchettare sia il sindaco della
città di Mazara del Vallo che il governatore Crocetta e il suo
esecutivo, come se entrambi fossero avversari politici da demolire a
qualunque costo denotando una certa confusione ed imbarazzo, per delle
responsabilità che avrebbero in egual misura sui rifiuti. Ed è oltre
modo grottesco – proseguono i due sindacalisti – leggere quanto
sostenuto da esponenti mazaresi del Partito democratico in riferimento
al calvario dei lavoratori della Belice Ambiente vittime, a loro dire,
di scelte errate fatte dall’amministrazione Cristaldi, quando ambienti
sindacali vicini al Pd mazarese nei mesi scorsi elargivano
rassicurazioni sul fatto che il personale avrebbe avuto una
ricollocazione entro poche settimane e prima dell’eventuale
dichiarazione di fallimento della società d’ambito e che non esistevano
problemi sul futuro e sulle garanzie occupazionali dei 314 lavoratori
dipendenti dell’Ato Belice Ambiente in liquidazione perché le stesse
rassicurazioni le avevano ricevute da ambienti vicini al governo
regionale e all’assessore regionale alla pubblica utilità, Vania
Contraffatto”.
“La verità è quella che amaramente già a
maggio scorso l’Ugl in diverse assemblee aveva denunciato ai lavoratori
– sostengono Messina e Fasola – in merito al cambio di rotta
dell’esecutivo Crocetta sul futuro dei circa 13 mila operatori del
comparto dei rifiuti in Sicilia che la legge regionale tutela e che il
governo siciliano ha messo in discussione. La verità, cioè, di un
governo regionale che, disattendendo l’articolo 19 della legge regionale
numero 9 del 2010 sul trasferimento in toto dei lavoratori – rimarcano –
ha apprezzato una delibera di giunta ed esprimendo un parere che di
fatto vincola ad una sola parte il trasferimento del personale
dipendente dell’Ato Belice Ambiente e delle altre 26 società d’ambito
dell’Isola, creando una scollamento con il quadro normativo in vigore e
stracciando, di fatto e nella sostanza, l’accordo sindacale raggiunto
nell’agosto del 2013 con tutte le organizzazioni sindacali operanti nel
settore e quindi anche con quelle di area governativa”.
“Come Ugl diciamo basta al mancato
rispetto delle norme e degli accordi ed a questo gioco al massacro
economico e sociale, serve agire e dare risposte risolutive perché non è
il momento delle responsabilità nè quello del puntare il dito contro
qualcuno o contro questo o quel partito – dicono il Responsabile
dell’Ugl siciliana e del sindacato trapanese – i cittadini conoscono
bene la verità dei fatti ed i lavoratori sanno a chi addebitare, a tempo
dovuto, le responsabilità politico-sindacali su quello che ad oggi è
accaduto e sui ritardi ingiustificati sia in tema di garanzia dei
livelli occupazionali che di raccolta e smaltimento dei rifiuti
nell’Isola”.
“La diatriba tutta interna al Pd tra il
presidente della Regione Crocetta e il sottosegretario all’Istruzione
Faraone sulla linea da tenere nella gestione del sistema del ciclo dei
rifiuti in Sicilia ci appassiona poco ed interessa ancora meno
lavoratori e cittadini che una risposta attendono da troppo tempo –
sottolineano Messina e Fasola”. Che aggiungono “Come Ugl ritorniamo ad
invocare l’entrata in vigore delle SRR e l’assunzione di una decisione
definitiva sulla organizzazione degli impianti di smaltimento dei
rifiuti prodotti dai comuni siciliani, la logica delle discariche
autorizzate non basta più ad una Sicilia che ambisce a riscrivere il
proprio futuro per un rilancio economico e produttivo che passi dal
turismo e dai servizi avanzati e anche dall’utilizzo produttivo dei
rifiuti prodotti, abbandonando l’ultimo posto nella classifica delle
regioni povere d’Europa”.
“Lo avevamo denunciato più volte come
Ugl – evidenziano – subendo il tentativo di isolamento di altri ambienti
sindacali che sostenevano l’esatto contrario e che i fatti hanno
sconfessato clamorosamente e lanciamo l’appello alle istituzioni per
attuare la politica del fare a tutela dell’interesse generale, lasciando
alla spalle polemiche ed interessi elettorali, l’emergenza merita
soluzioni e non parole e chiacchiere. Si questo piano e per questi
contenuti l’Ugl è pronta a fare la sua parte insieme a tutte le
istituzioni che responsabilmente sono per la difesa del bene comune”.
Per l’Ugl l’imminente dramma sanitario è
sotto gli occhi di tutti, città impossibilitate ad effettuare la
raccolta, lasciate con montagne di rifiuti senza sapere dove andare a
smaltirle che fanno da sfondo alle bellezze di un’Isola che del turismo e
della valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale e monumentale
dovrebbe esserne la centrale mondiale in grado di produrre economia,
occupazione e ricchezza.
“Serve una soluzione immediata per
ripristinare l’ordinarietà in una Sicilia che negli ultimi anni in tanti
dell’emergenza hanno fatto il quotidiano gioco della politica –
concludono Messina e Fasola – di un modo di fare politica che non piace
affatto ai siciliani che troveranno la maniera al momento opportuno di
ricordarlo a coloro che la Sicilia l’hanno portato al punto di non
ritorno culturale, economico e sociale”.
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