martedì 19 luglio 2016

EMERGENZA RIFIUTI:PER L’ UGL IMMINENTE RISCHIO SANITARIO

“Quanto accade nel Comune di Mazara del Vallo è l’emblema del disastro nella gestione politica dei rifiuti in Sicilia. Senza andare a ritroso nella storia degli ultimi 15 anni è sufficiente rimarcare quanto la politica siciliana non sia riuscita a decidere sull’impiantistica e sulla programmazione negli ultimi 4 anni consegnando ai siciliani un ciclo dei rifiuti collassato che ha portato i territori ad un passo dall’emergenza sanitaria con l’ingresso del mese di luglio e della stagione estiva”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile dell’Ugl Sicilia e Franco Fasola (nella foto), Reggente dell’Utl-Ugl di Trapani.
“Appare poi davvero stucchevole – aggiungono – quanto apprendiamo dalla stampa locale in merito alle dichiarazioni del Partito Democratico di Mazara del Vallo che, dimenticandosi delle responsabilità del partito di maggioranza al governo della Sicilia, ha pensato di bacchettare sia il sindaco della città di Mazara del Vallo che il governatore Crocetta e il suo esecutivo, come se entrambi fossero avversari politici da demolire a qualunque costo denotando una certa confusione ed imbarazzo, per delle responsabilità che avrebbero in egual misura sui rifiuti. Ed è oltre modo grottesco – proseguono i due sindacalisti – leggere quanto sostenuto da esponenti mazaresi del Partito democratico in riferimento al  calvario dei lavoratori della Belice Ambiente vittime, a loro dire, di scelte errate fatte dall’amministrazione Cristaldi, quando ambienti sindacali vicini al Pd mazarese nei mesi scorsi elargivano rassicurazioni sul fatto che il personale avrebbe avuto una ricollocazione entro poche settimane e prima dell’eventuale dichiarazione di fallimento della società d’ambito e che non esistevano problemi sul futuro e sulle garanzie occupazionali dei 314 lavoratori dipendenti dell’Ato Belice Ambiente in liquidazione perché le stesse rassicurazioni le avevano ricevute da ambienti vicini al governo regionale e all’assessore regionale alla pubblica utilità, Vania Contraffatto”.
“La verità è quella che amaramente già a maggio scorso l’Ugl in diverse assemblee aveva denunciato ai lavoratori – sostengono Messina e Fasola – in merito al cambio di rotta dell’esecutivo Crocetta sul futuro dei circa 13 mila operatori del comparto dei rifiuti in Sicilia che la legge regionale tutela e che il governo siciliano ha messo in discussione. La verità, cioè, di un governo regionale che, disattendendo l’articolo 19 della legge regionale numero 9 del 2010 sul trasferimento in toto dei lavoratori – rimarcano – ha apprezzato una delibera di giunta ed esprimendo un parere che di fatto vincola ad una sola parte il trasferimento del personale dipendente dell’Ato Belice Ambiente e delle altre 26 società d’ambito dell’Isola, creando una scollamento con il quadro normativo in vigore e stracciando, di fatto e nella sostanza, l’accordo sindacale raggiunto nell’agosto del 2013 con tutte le organizzazioni sindacali operanti nel settore e quindi anche con quelle di area governativa”.
“Come Ugl diciamo basta al mancato rispetto delle norme e degli accordi ed a questo gioco al massacro economico e sociale,  serve agire e dare risposte risolutive perché non è il momento delle responsabilità nè quello del puntare il dito contro qualcuno o contro questo o quel partito – dicono il Responsabile dell’Ugl siciliana e del sindacato trapanese – i cittadini conoscono bene la verità dei fatti ed i lavoratori sanno a chi addebitare, a tempo dovuto, le responsabilità politico-sindacali su quello che ad oggi è accaduto e sui ritardi ingiustificati sia in tema di garanzia dei livelli occupazionali che di raccolta e smaltimento dei rifiuti nell’Isola”.
“La diatriba tutta interna al Pd tra il presidente della Regione Crocetta e il sottosegretario all’Istruzione Faraone sulla linea da tenere nella gestione del sistema del ciclo dei rifiuti in Sicilia ci appassiona poco ed interessa ancora meno lavoratori e cittadini che una risposta attendono da troppo tempo – sottolineano Messina e Fasola”. Che aggiungono “Come Ugl ritorniamo ad invocare l’entrata in vigore delle SRR e l’assunzione di una decisione definitiva sulla organizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti prodotti dai comuni siciliani, la logica delle discariche autorizzate non basta più ad una Sicilia che ambisce a riscrivere il proprio futuro per un rilancio economico e produttivo che passi dal turismo e dai servizi avanzati e anche dall’utilizzo produttivo dei rifiuti prodotti, abbandonando l’ultimo posto nella classifica delle regioni povere d’Europa”.
“Lo avevamo denunciato più volte come Ugl – evidenziano – subendo il tentativo di isolamento di altri ambienti sindacali che sostenevano l’esatto contrario e che i fatti hanno sconfessato clamorosamente e lanciamo l’appello alle istituzioni per attuare la politica del fare a tutela dell’interesse generale, lasciando alla spalle polemiche ed interessi elettorali, l’emergenza merita soluzioni e non parole e chiacchiere. Si questo piano e per questi contenuti l’Ugl è pronta a fare la sua parte insieme a tutte le istituzioni che responsabilmente sono per la difesa del bene comune”.
Per l’Ugl l’imminente dramma sanitario è sotto gli occhi di tutti, città impossibilitate ad effettuare la raccolta, lasciate con montagne di rifiuti senza sapere dove andare a smaltirle che fanno da sfondo alle bellezze di un’Isola che del turismo e della valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale e monumentale dovrebbe esserne la centrale mondiale in grado di produrre economia, occupazione e ricchezza.
“Serve una soluzione immediata per ripristinare l’ordinarietà in una Sicilia che negli ultimi anni in tanti dell’emergenza hanno fatto il quotidiano gioco della politica – concludono Messina e Fasola – di un modo di fare politica che non piace affatto ai siciliani che troveranno la maniera al momento opportuno di ricordarlo a coloro che la Sicilia l’hanno portato al punto di non ritorno culturale, economico e sociale”.

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